Riedizioni: Un giornata allo zenzero nel regno di Amore

12 gennaio 2010
Guarda come piove fuori, fa venire voglia di una tazza di cioccolato denso e profumato allo zenzero, tanto per dare vitalità al discorso. Perché ne serve se vuoi parlare dell’amore senza cadere nel tranello di Amore.
Lo immagino, Amore, come una creatura bella e con lo sguardo di chi sa cose che non dice. Nato prima di ogni altro essere vivente, quando sulla Terra c’erano solo amebe e protozoi. Come direbbe Battiato, quando: “…gli Dei si divisero il mondo, Zeus la terra, Ade gli Infer, Poseidon il continente sommerso…”, Amore i sentimenti. Ci mise su la sua bandierina come uno scalatore, una bandierina con uno stemma a forma di cuore. Si sedette sul picco più alto, quello dell’amore totalitario e assoluto che a me sta un po’ sulle palle: quello dei genitori che sacrificano la vita per i figli, dei religiosi che muoiono per la religione, degli idealisti che si danno fuoco a Praga per gli ideali. Quell’amore lì, un po’ così, poco rispettoso per se stessi e vagamente cieco come nella canzone di De Andrè.
Tu ti inganni se pensi di riuscire a capire l’amore in qualsiasi delle sue forme senza accettare questo: Amore ha il suo regno, il suo linguaggio, la sua costituzione e la propria moneta. Devi parlare la sua lingua, accettare le sue leggi e rispettarle, limitarlo al suo territorio e usare solo quella moneta che non si svalorizza mai né con l’euro né con il dollaro o lo yen.
Proprio l’altra sera ho colto una legge costituzionale del regno di Amore, mi è caduta fra le dita per caso e senza motivo. È una legge a trabocchetto ma se ci pensi bene è vera come il cielo che vedi e altrettanto impalpabile, e vale per ogni relazione d’affetto: amore, amicizia, famiglia. Un limite imposto dal sovrano Amore sul suo regno e chi vi desidera vivere.
In amore non avrai mai il potere di evitare il naufragio dell’amore, ma avrai il potere di farlo naufragare.
Sembra contraddittoria, vero? E invece no, invece afferma una piccola verità assoluta: tu puoi rovinare un affetto ma non puoi evitare che l'affetto si rovini.
Io che sono il tipo di persona che tenta l’accanimento terapeutico sentimentale, per pura tafofobia alla E.A. Poe, so comunque che quel che otterrai trascinando l’amore per i capelli è un bambino bianchiccio e malaticcio, magro e smunto, malinconico e apatico, moribondo in ogni sua parte. Ma l’amore è altro: è salute, è colore che dipinge anche ciò che non lo coinvolge, è voglia di fare, energia costruttiva, allegria e coraggio. Oppure creerai l’odio, colorato come l’amore di rosso fuoco ma caustico come la soda con cui si fanno i saponi, acido come la bile e vendicativo come le Erinni greche.
Ogni volta che tenti di imporre l’amore, si farlo resuscitare, di crearlo rubi ad Amore il suo trono di imperatore dei sentimenti, come razziare Zeus della sua folgore o Poseidone dei suoi mari o Ade delle sue anime. Ti comporti come un extracomunitario che non vuole rispettare le leggi del paese in cui momentaneamente vive, ma Amore è un sovrano più severo dei regnanti umani. Ti metterà in prigione e ti costerà più che perdere un giro o due a Monopoli. Ti indurrà alla follia fino a rovinarti l’esistenza.
L’unica cosa che puoi fare con il re della contraddizione è, umilmente, rispettarne ogni legge, parlare solo la sua lingua, usare solo la sua moneta e fare tutto questo solo quando sei nel suo regno.
Guarda il mio cane, ora le passo un dito sul muso, sfiorandola appena. Lei conosce la lingua di Amore. Guarda, preme piano il muso sulle dita, socchiude gli occhi. Ha detto tutto.
Il resto è solo la lamentela di chi vuole che Amore rispetti le sue leggi, la sua lingua, la propria moneta...

Ma chi sei tu, per comandare un dio?


2 nosense:

{ il monticiano } at: 27 gennaio 2010 alle ore 17:06 ha detto...

Sia pure in ritardo ho letto tutto ed il tuo erudito post mi ha colpito e sai perchè?
Sull'amore hai ragione da vendere.
Lo so che la faccio semplice ma è così.
Per finire ho ammirato più volto bellissimo. Non si può non amare una creatura così.

{ Alice } at: 3 febbraio 2010 alle ore 00:40 ha detto...

@Aldo magari fossi io hehehehe :D

 

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