Scende la Luna dal Nord!

20 ottobre 2009
Sorride il Cappellaio Matto da sotto il suo cappello troppo grande, è attratto dall’arancione hare krishna come una falena dalla luce lunare, e si strofina le mani.
E ogni strofinare è polvere di fata che scende su questi giorni in cui io vado contro la corrente del freddo, finalmente giunto, che rende tutti nervosi e insonnoliti. Eccomi qui, figlia di un Novembre piumoso, finalmente pronta alla vacanza che l’estate mi sottrae ogni anno per il troppo caldo.
E ci ri-svegliamo qui in questa casa, apriamo le finestre al pungente pigolio dei tramonti pomeridiani gongolando nella lana infeltrita, fra le mani un thé nero come la pece giunto direttamente dalla gelida Londra, scivolando poi tra le pieghe di una cioccolata densa come la notte e profumata di cannella e zenzero.
Ride lo Stregatto, se ne vede solo il naso bagnato che fiuta senza tregua. Io ho atteso il freddo, lui attende che io mi svegli.
Perché ancora aleggia su di me la stanchezza dovuta alle ultime settimane. Brutto e antipatico questo Settembre, slittato come sulla neve fino a metà Ottobre, come dei puntini di sospensione…
Ma oggi ho trovato un ammagliatore, che ormai non si trova né nelle mercerie né su google (!). Oggi l’arancione che ci piace era ovunque, e la voglia di sciogliere cioccolato sulla frutta diventa impellente; mentre il Bruco Turchino assapora il ricordo di piatti cucinati con spezie a profusione, nella notte fredda che appanna la finestra mentre alla luce di una candela bolle la carne in grandi pentoloni, si gonfia la pasta, gorgoglia lo strutto facendo bollicine come fosse sapone iridescente.
È ora di fare la lista. Servono i vari tipi di pepe, è rimasto solo quello nero che eccita i sensi e fa scorrere il sangue nelle vene. Il cacao olandese, una polvere tanto sottile da volare per la casa e arrivarti sin al cuore per la vita risvegliarti, è giunto da qualche tempo ma bisogna trovare mandorle, nocciole (dei Monti Cimini, dio ci salvi dalle piemontesi di minore qualità!) e pinoli da farne un fiume in piena. Lucide come perle le castagne riposano in attesa del forno, pronte più di me.
Intanto il filo passa nella trama, tante, tantissime le cose da fare, per venerdì ogni ingrediente deve trovarsi in casa, serve almeno una settimana per preparare l’annuale cena medievale; serve di più per il pan dei morti che subito dopo deve fuggire tra i cipressi perché per attraversare lo specchio del futuro bisogna portarsi dietro il passato, servono candele per tutta casa (le bianche ci sono, le nere… bisogna trovarne di nere!), bisogna alzare il tavolo per infeltrire la lana e la seta, che ricoprano ogni mensa e divano, serve aprire la scatola che contiene zucche, scheletri, bracieri, cappelli a punta, bacchette di onice e custodie di sambuco. Intanto la vita deve proseguire: telefonate da fare, luoghi dove andare, gli abiti invernali da strappare alla lavanda, filo, ago e pensieri da abbandonare.
Acqua, calda come il fuoco al lume di una candela, e ambra che disegni origami di fumo bianco nelle stanze, aprite le finestre, è giunto l’Autunno pungente!
Ma conservate una veste leggere per l’Estate di san Martino, che vi investirà di caldo per un breve istante: il ricordo del fu, misto all’aroma di castagne perlate e pronte da infilare in lunghe collane per il futuro albero di Natale.
This is Halloween, this is Halloween, compra dolcetti da donare alle anime che busseranno perché non entrino, lascia un piatto alla finestra, cura ogni dettaglio e ricorda sempre, sempre, di bere un sorso di vino preparato l’anno prima.
Che attraversando lo specchio del futuro tu non dimentichi il passato o ciò che giungerà solo la tua ombra sarà, a cui giusto posso donare un dolcetto prima che sorga il Sole. E poi puf!, scomparirà.

3 nosense:

Anonymous at: 20 ottobre 2009 alle ore 09:13 ha detto...

Poetico e profumato queso post, dolce Alice, mi lascio incantare dai profumi delle spezie e dall'atmosfera magica, che ti sia propizio questo periodo e che fra i piatti medievali aleggi il sorriso delle fate e Hypnos venga a darci sogni arancioni a festa finita. Green

{ Luka } at: 20 ottobre 2009 alle ore 22:46 ha detto...

Che attraversando lo specchio del futuro tu non dimentichi il passato o ciò che giungerà solo la tua ombra sarà, a cui giusto posso donare un dolcetto prima che sorga il Sole. E poi puf!, scomparirà.

Si, proprio si!

{ Alice } at: 26 ottobre 2009 alle ore 13:42 ha detto...

@Green
Grazie cara, è un bel pensiero ;)

@Luka
;)

 

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