Destino e Corte dei Conti

10 settembre 2009
E dire che ci stavo pensando l’altro giorno, sulla storia del destino che non esiste, e proprio questa sera mi fanno un film sul destino che esiste ed è ineluttabile.
Io vengo da studi scientifici e tra le tante piccole cose inutili una cosuccia utile sulla natura l’ho appresa, una di quelle sottili leggi che regolano l’intero ciclo della vita: economia dell’energie. La natura è come il burocrate di Futurama quando economizza, un leone non correrebbe dietro a una gazzella sana neanche se gli promettessimo un maiale intero, un orso fatica a pescare solo quando i salmoni risalendo la corrente gli cadono tra le zampe, e anche così ha l’aria stanca, infiniti animali preferiscono il letargo pur di non fare chilometri in cerca di cibo. Solo quando sono “innamorati” gli animali, fedeli sudditi della Natura a differenza nostra, sprecano energie. In quel caso molte, ma si sa, i figli danno sempre problemi.
Ora ho difficoltà a capire come si possa credere nelle previsioni sul futuro e contemporaneamente al destino. Quale assurdo spreco di energie: prevedo il futuro e poi? Lo rimiro? Se è brutto non vale un Van Gogh. Sono preparata e quindi lo affronto meglio? Per esperienza personale: no.
Prima di tutto perché quando è molto brutto nessuno ci crede, lo si rimuove, e in secondo luogo perché non avrebbero senso gli sforzi che, credendoci, faremmo per evitarlo. Spreco di energie, innaturale.
Il vero problema è che in questi giorni si è risvegliata la Regina di Cuori, colpa del vento del Nord che mette sempre in discussione. Vorrebbe staccare le teste a tutti, o quasi tutti.
A forza di tagliare teste si finisce col tagliarsi un dito” sogghigna lo Stregatto, che poi non è necessariamente dispiaciuto né da una né dall’altra possibilità.
E’ vero, ormai ho preso i primi diplomi in alzata di spalle, manca ancora la laurea ma davvero mi ci sto avvicinando. Quanto si cambia…
Tagliare le teste è inutile, serve solo al nostro rancore che però se ne alimenta. L’unico risultato è quello perché intanto, tagliando, non si è imparato come proteggersi dalle cattiverie interiormente, la cui unica difesa è trovare il famoso centro di gravità permanente. In se stessi.
Oggi mi sono vista dall’esterno. Si immagini una stanza grande tutta piena di legno, sulla scrivania la macchina da cucire e una serie colorata di pezzi di feltro, sul divano anni settanta (chiamato affettuosamente “Bruttolo” perché è tanto brutto da stare simpatico) un’altra serie di feltri grandi dai colori tanto belli che il divano aveva fatto la farfalla da Bruttiful a Biutiful, sullo stiro il ferro a caldaia acceso ricordava un non-compleanno e sull’asse pendeva una stoffa bianco assoluto da un lato scamosciata e dall’altro a pelo morbido come un coniglio. Per terra la carta per modelli, puntaspilli rosso, forbici e sulla carta… me. Intenta a disegnare la borsa che userò questo Inverno come quando avevo sedici anni: sdraiata a pancia in giù, concentrata, con leziose zampette all’insù. In sottofondo una delle sole tre canzoni di Neffa che mi piacciono, in onore alla Regina di Cuori: Luna Nuova.
Stare bene con se stessi. Senza pensare agli altri, senza che i propri pensieri dipendano da quel che fanno (nei limiti, oltre ci sono i monaci eremiti), stare così bene da canticchiare, da accennare un movimento di anche, persi nei colori della propria anima (Anita Pittoni diceva: “…a sentire una composizione coloristica non concorrono soltanto gli occhi ma anche la musicalità della nostra anima”, e poche altre frasi ho condiviso tanto).
Se tagli le teste godi per un po’ perché ti senti onnipotente, puoi isolarli da te e in questo ti senti attiva e non passiva, ti senti forte mentre sei solo una scimmia che imita un dio. Ed è il modo peggiore per arrivare a sfiorarlo, un dio” mormora lo Stregatto con aria indifferente.
Vero, è poi è innaturale: gli animali cacciano, perché si nutrono facendolo; combattono, perché figliano facendolo; non tentano di sentirsi un dio tagliando teste.
A volte tagliare una testa ha senso, i nemici per dirne una!” interviene il Cappellaio Matto al quale la confusione piace ma soprattutto l’attenzione che attira. Lo Stregatto si gira, gli mostra le terga e dalle terga risponde: “Meglio riuscire ad conquistare una muraglia di forza, l’ha costruita ogni mano che ci ha preceduti nella nostra linea di sangue e che giunta fino a noi viene onorata così oppure ignorata per guardare chi, poi? Quattro gatti seduti al bar?” muove la coda, mi si è innervosito “Come se quattro gatti valessero gli insegnamenti che abbiamo ricevuto, ricevuti a loro volta e su, via, lungo la linea di sangue fino a tanto tempo prima che non si riesce a immaginare, quando le stelle erano giovani e noi ascoltavamo ancora i dogmi della natura!” poi si stiracchia e se ne va, riponendo con cura le terga al Cappellaio Matto a cui si affloscia il cappello, non che sia proprio incavolato ma innervosito si.
Ripenso alla nobiltà di mia nonna materna mentre si spegneva, a quando in pochi istanti mi ha insegnato. Ha ragione lui, nessuno vale tanto quanto gli insegnamenti ricevuti, neanche quelli che pensiamo valgano tanto perché alla fine dei conti, alla fine dell’ultima corsa in treno, è un altro il viso che mi aspetto di trovare alla stazione di marzapane.

2 nosense:

{ Sero } at: 19 ottobre 2009 alle ore 14:23 ha detto...

Non si possono preferire i post qui?
Perchè questo mostra proprio il nodo, bello chiaro come il Sole d'Agosto. O di Settembre se il troppo caldo confonde le idee.
E’ vero, ormai ho preso i primi diplomi in alzata di spalle, manca ancora la laurea ma davvero mi ci sto avvicinando.
Secondo me proprio no, al massimo quello della licenza elementare.
Tagliare le teste è inutile, serve solo al nostro rancore che però se ne alimenta
E ancora no, perchè a volte è la sola cosa che possiamo fare con alcune persone. Lo Stregatto ha pretese da Budda senza essere buddista :-P

{ Alice } at: 20 ottobre 2009 alle ore 02:13 ha detto...

@Sero orpo, domani me lo rileggo con calma!
Uffa però, neanche il tempo di diventare padre e già le paternali a tua sorella, dovresti vergognarti! ;P

 

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