Pioggia

5 settembre 2011
Piove.
Così, senza avvertire.
"A volte il cielo è dispettoso" borbotta la Regina di Cuori. Non che gliene freghi nulla, oggi si è sfogata, sono giorni che si sfoga e taglia teste, op, op, op, toc, toc, toc... e rotolano via, proprio come le gocce di pioggia sulla terrazza.
Si, c'è da dire che ora ho una terrazza, che dico una: due. Due terrazze da riempire di piante... il lato bello della vita... due terrazze da pulire... il lato tristemente concreto della vita.
Piove.
Così, senza avvertire.
"Volendo essere onesti è un mese che fa umido, oserei dire che finalmente ce l'ha fatta!" ed è un mese che il Cappellaio Matto continua a inveire contro il cielo, diurno e notturno, accusandolo di irresponsabile stitichezza.
Riassumiamo pure i fatti.
Mi sono trasferita, abbandonato il mio nido verde, turchese, giallo, con tocchi di impertinente rosso, spruzzate di spugnato e con quella sua aria da vecchia casa. Ora ce ne stiamo, io e il mio personale condominio, sui tetti come i gatti. Doppio piano, tanto spazio che da un mese ho perso lo Stregatto, doppie terrazze che girano intorno, girano, vorticano, si spostano quasi come le scale di Harry Potter, ci sono le scale, c'è la vasca incassata come nei film anni ottanta, ben tre bagni, credo cinque stanze (una la si può vedere solo con la Luna Piena), un salone che è una pista da ballo. Mi serviva spazio per il laboratorio, per lavoro. Ora c'è il telaio che di notte ogni tanto urla un "MIODDIO, MI SENTO SOLO! E' TUTTO BUIO!", ho imparato a lasciargli una lucetta accesa. Ha problemi con il parquet, un ulivo, e qualsiasi falegname vi dirà che l'ulivo è un legno nervoso, questo qui ha pure quarant'anni quindi oltre che nervoso ha la sindrome della vedova abbandonata. Da noi.
Chiariamoci, io non vivo nell'oro, no, solo che c'era questa casa di famiglia, e così grande... ci credete? Si affitta allo stesso prezzo della mia, piccoletta. Così a Gennaio sono iniziati i preparativi.
Gennaio.
E' stato fortunato gennaio, così, senza preavviso. Bastardo.
Mi ci ha fatto credere, non dico nell'annata, cielo, non sono mica nata ieri!, ma almeno un po' ci ho sperato, così, tanto per ricordare a Spes che la penso anche se la considero una cafona che non sa mai quand'è ora di uscire di scena.
Insomma da febbraio sono iniziate le rogne, prima piccole, timide, come un germoglio. Poi si vede che a Primavera, senza volerlo, gli ho dato il fertilizzante per sbaglio. Et voilà, sono cresciute come l'ortica. No peggio, l'ortica la uso in mille modi, le rogne no, al massimo si prova a spazzarle via ma va da sé, due piani, due terrazze, ho qualche problema di pulizie.
Quindi niente mare, neanche un giorno (per ora, me ne frego che piove, tanto in acqua mi bagno uguale), niente abbronzatura (ergo, niente Sole), niente vacanze e siccome il cielo è stitico da Luglio con questo caldo niente lavoro.
Ci ho provato, non è pigrizia, mi si accartocciata la pelle al contatto con la lana vergine non trattata, con l'umico era tornata pecora, ha belato, mi ha morsa e il risultato sono state mille bollicine da orticaria.
Sorvolo sul mio rapporto con i medici, la Regina si potrebbe risvegliare.
Insomma ho una casa nuova. Grandissima, affitterò almeno una stanza, se qualcuno sopporterà lo Stregatto che magari si è rintanato proprio lì.
E fuori piove. Senza neanche avvertire.
C'è da dire che dovrò finire di metterci i mobili, i miei ci nuotano dentro. Per ora ho traslocato e comprato piante. Mirti, rosmarini, incensi, lavande, basilici, flora mediterranea senza grandi fiori, senza grandi pretese. Cicciano, eh? Loro stanno 'na meraviglia. Cicciano beate e fanno cadere foglie. Mica perchè è Autunno, ancora non si sente qui. Così, per principio di territorialità, i cani fanno pipì e le piante disseminano le mattonelle di fogliame. La qual cosa fa impazzire il Bianconiglio, ma problema suo, io combatto le formiche e in barba all'ecologia stavolta uso tutti i veleni che ho trovato in commercio. Sembro il contadino con la volpe, le cerco di giorno e di notte, perchè io ho le formiche nottambule, lavorano sempre.
"Bando alle lagne!" singulto della Regina di Cuori a cui il Bianconiglio ha appena ricordato che bisogna dargli l'acqua e ci vuole un po' di tempo.
Piove e gli dai l'acqua? Ovvio, mica per l'acqua... è l'attenzione che conta.
Piove. Così, senza avvertire.
Nell'aria c'è Il valzer di Amelie, si espande in questa strada silenziosa, neanche fossimo in campagna. La pioggia suona, il Valzer anche, dondolano assieme, come due amanti stanchi.
Domani è Lunedì, domani c'è da fare, domani andiamo a cominciare.
E intanto piove, senza avvertire. Ma peggiorerà, mi avvertono dalla Sardinia che è in arrivo il Maestrale.
Almeno lui avverte, si annuncia, è educato, accidenti.
Si porterà il suo profumo di mirto e ginepro, di rosmarino e piante selvatiche. Troverà le mie e si faranno due chiacchiere. Invidio le piante, che parlano senza bolletta da mondo a mondo, così, senza farsi problemi.
Piove.
Mi bagna i ricordi, mi bagna i silenzi, mi bagna la malinconia, la dolcezza, un pizzico di follia. E con questa umidità farò fatica ad asciugare.
Hanno dato L'albero di Antonia l'altra sera. Indiscutibilmente uno dei miei film preferiti, si porta con sé tanti ricordi e la bambina dai capelli rossi più bella che sia mai esistita. Per chi volesse approfondire qui, ma consiglio di vederlo tutto, con calma e cuore aperto.
Piove, poco, il cappellaio si innervosisce, il Bianconiglio vuole innaffiare, la Regina borbotta che un altro gelatino al cioccolato ci starebbe bene, lo Stregato canta alla falce di Luna e io sento il profumo dell'incenso bruciato, foglie d'ulivo, un pizzico di salvia, un pensiero di erba buona.
Vado a innaffiare, mangiando un gelatino.
Sotto la pioggia.
C'est la vie.

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